sabato 14 aprile 2012

Frustrazione da vestito

Strategia:
1. selezionare i negozi da visitare (inutile entrare qua e là a casaccio sperando in un colpo di fortuna)
2. guardare con calma tutti i vestiti (reprimere l'istinto di fuggire dal negozio dopo pochi minuti)
3. individuare modelli adatti (non scartare quelli troppo eleganti, con inutili fronzoli, da sciantosa, non è il mio genere, oddio questo non lo metterò mai...)
4. scegliere i colori (rosa, beige... blu? nero no ma chissà perchè sono quelli che guardo per primi)
5. provare tutti i modelli che potrebbero andare bene (anche se a prima vista non sembrano adatti e comunque, in genere, niente mi spare andare bene).

Nell'ordine Max&Co, Penny Black e Max Mara (che poi non differiscono granchè visto che sono tutti di Max Mara alias Achille Maramotti fondatore dell'azienda nonchè collezionista. La sua raccolta d'arte contemporanea a Reggio Emilia è aperta la pubblico e si può visitare su prenotazione), grande vantaggio i negozi sono tutti tra corso Vittorio Emanuele e Via Orefici.

Passo meticolosamente tutti i vestiti, spostando le grucce una a una (lo so che sembra la norma ma io in genere saltabecco di qua e di là).
Pazientemente metto da parte i modelli e indugio sui colori, beige con variante dal tortora al bronzo, rosa, dal cipria al rosa antico, blu no, verdini no, bianco ma vabbè proviamo questo... L'unica fantasia che passa la selezione è quella riportata nella fotografia di questo post, tristina eh?
Sfuggo alla tentazione di mollare tutto e andarmene "Davvero siete aperti questa domenica... ah, tutte le domeniche... quasi quasi ripasso con le me figlie" ed entro in camerino.

Prima considerazione, sono tutti tessuti strani, alcuni elasticizzati ma invece di uno sperato effetto pancera, contenitivo di trippe strabordanti, seguono fedelmente l'andamento sinuoso di dette trippe. Altri morbidi e vaporosi provocano un inquietante effetto budino che, sformato sul piatto, si accascia senza ritegno alla faccia delle tue aspettative.
Un improvviso flash, all'inizio degli anni '70 al mercato in via Papiniano amavo ravanare nelle bancarelle degli stocchisti e riconoscevo al tocco il capo di qualità, morbida seta, lino grezzo, cotone dalla trama fitta, lana vergine 100%... estraevo e, con o senza etichetta, trovavo qualcosa tagliato bene. Poi se la taglia, il modello o il colore non andavano bene era un aspetto secondario, la pesca era stata comunque soddisfacente.
Ecco dopo qualche anno strafugnare alla cieca ha cominciato a non dare più i risultati sperati, fibre sintetiche, cuciture pressapoco, modelli importabili e poco importava l'etichetta.
E' questo che mi provoca frustrazione, provo questi vestiti, anche costosi, e non trovo quella qualità che fa cadere un abito a pennello e un tessuto che al tatto da' una piacevole sensazione.

Seconda considerazione, un taglio semplice e curato no? Cosa sono 'sti fiocchi, fronzoli, spille fiorate, strass, scollature esagerate, spacchi fuori luogo...

Uno, due, tre nessun punto vendita (e relativo contenuto) supera la prova, ahimè!

1 commento:

  1. Eccomi!
    Su richiesta della padrona di casa condivido la mia esperienza di riguardo all'acquisto del mio abito da sposa.
    E' doveroso fare due premesse:
    1.Ho sempre avuto un po' la sindrome della principessa mancata non volevo rinunciare all'"Abito da Sposa"
    2.Il budget a disposizione: definirlo "ridotto" direi che è riduttivo...il mio era ridottissimo, un po' per necessità e un po' per buonsenso.
    Visto quanto sopra era escludibile a priori l'ipotesi di andare in uno di quei fantastici atelier con migliaia di abiti esclusivi prezzo minimo 1.000€ (ma proprio minimo) quindi, essendo un'accanita utilizzatrice di internet, ho digitato "abiti da sposa economici" su Google e ho guardato che soluzioni offriva la rete.
    I primi indirizzi che compaiono sono siti cinesi (Milanoo, Lightinthebox, Miamastore, ecc...)che offrono una vastissima scelta di modelli a prezzi imbattibili,dai 70€ ai 300€, per un vestito fatto su misura. Il prezzo fa veramente gola ma il sospetto che i vestiti siano di pura plastica è quasi una certezza,il rischio di dover pagare spese doganali superiori al prezzo stesso del vestito è alto e, nonostante le recensioni positive, non riesco a fidarmi al 100% quindi scarto l'opzione.
    Poi compaiono altri siti come Sposae, Noviamor,il reparto outlet del Centro Sposi Paradiso, Galleria Clara di Sotto il Monte (BG)...Questi siti propongono un servizio di realizzazione abiti su misura, hanno tutti sede in Italia e i prezzi sono buoni, intorno ai 500€...che non è male ma se trovo a meno è meglio.
    La ricerca continua e, su consiglio della mia testimone, provo a cercare tra gli abiti usati. Inizialmente avevo scartato questa opzione perchè volevo dei dettagli fuxia nel vestito (difficile trovare qualcuno con i miei stessi gusti)ed ero sicura che avrei incontrato problemi rispetto alla taglia e alle misure, però tentar non nuoce quindi...un link tira l'altro e approdo qui http://www.preownedweddingdresses.com/
    E' un sito americano che raccoglie inserzioni di privati che vendono i loro vestiti da sposa usati ma anche negozi e atelier che vendono i vestiti di campionario o quelli delle sfilate.
    Imposto la fascia di prezzo in cui voglio stare (o-200$), la taglia (bisogna fare un po' di calcoli per la conversione dalle taglie italiane a quelle americane ma il fido Google dà una mano anche in questo)e lancio la ricerca.
    Tra il centinaio di opzioni che corrispondono ai miei parametri salta fuori un Maggie Sottero, che io non so nemmeno chi sia ma che poi scoprirò essere una tra le stiliste di abiti da sposa più quotate, a 179$. Vado a vedere i dettagli e scopro che è un "sample", vestito di campionario mai indossato prima, e si trova in un negozio a San Francisco. Non ha i dettagli fuxia che volevo ma è un modello talmente semplice che aggiungere una cintura colorata o un coprispalle (visto che mi sposo a marzo) è cosa fattibile quindi mi decido e scrivo al proprietario per chiedere informazioni sullo stato del vestito e sui costi di spedizione.
    Intanto che aspetto la risposta del venditore chiamo la mia testimone e le racconto la storia, quando le dico che il vestito si trova a San Francisco sento dall'altra parte del telefono un momento di silenzio...penso che sia perplessa per il fatto che voglio acquistare un vestito online e invece, dopo un attimo di riflessione, mi comunica che lei la settimana seguente sarà a San Francisco per lavoro! Fantastico!!!
    Morale della favola: acquisto il vestito, l'atelier lo spedisce alla mia testimone in hotel a San Francisco (e pago solo 8 dollari per la spedizione locale) e la mia amica due giorni dopo scende dall'aereo con il vestito da sposa in mano...con conseguente semi-collasso del suo fidanzato, ignaro della questione.
    Il vestito è perfetto, non devo fare nessuna modifica. La nonna si è offerta di fare il coprispalle e vissero tutti felici e contenti.

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