giovedì 28 giugno 2012

Baciamoci


Anni fa, visitando una grotta nel Cilento, la guida, indicando una linea scura lungo le pareti, spiegò "qui era pieno di guano di pipistrello, una risorsa economica per la zona, lo acquistava un'azienda cosmetica per produrre rossetti". Ecco deve essere stato da quel momento che i vari lipstick hanno iniziato a stagionare negli armadietti del bagno.

Fino all'incontro con il signor Montalto a Fa la cosa giusta! (ormai è chiaro, tappa essenziale per la creazione e realizzazione di qualsiasi evento e progetto di vita). Per spiegare come è nato l'ultimo prodotto per baciare bio, racconta che una donna nel corso della sua vita mangia un chilo di rossetto (non abbiamo dati sulla quantità ingerita da fidanzati, consorti, amanti occasionali). E allora via siliconi e nickel, dentro burro di karitè e zucchero di liquirizia.

Preso dal suo progetto, mi illustra i prodotti a base di materie prime naturali, rigorosamente bio. Una linea curata fino al dettaglio della confezione, nate in materiale ecocompatibile.

E così con una cipria a base di polvere di tapioca e bambù e altri attrezzi arrivo da A. la paziente estetista, per la prova trucco. Dopo aver visto sparire le occhiaie sotto rapidi colpi di correttore, comparire una precoce abbronzatura semplicemente spennellando e colorare occhi e labbra con i prodotti del signor Montalto, sono tornata a casa per una valutazione complessiva.

Ma nonostante gli apprezzamenti raccolti rimane il dubbio e se al fatidico "Può baciare la sposa" il neoconsorte si rifiutasse? Al futuro marito i cosmetici (anche bio) fanno orrore.

Nessun commento:

Posta un commento