domenica 3 giugno 2012

Matrimonio, perché?


Ma stai scherzando? Questa è stata la domanda ricorrente quando ho dato l'annuncio del mio imminente matrimonio. Qualcuno, più sfacciato, ha aggiunto: perchè?


Dopo anni e anni di a/more uxorio c'è una risposta razionale? Forse sì, ma non è soprattutto una faccenda di cuore?


Per chi vuole una risposta ragionata possiamo iniziare con i dati di fatto e scoprire che aumentano le non famiglie. Secondo i dati istat, riferiti al 2009, ma pubblicati a settembre 2011, vivono nel peccato 12 milioni di persone tra conviventi, single o figli con un solo genitore: il 20% della popolazione. Ma questo non basta perchè la legge si pieghi al reale e continuano a esserci differenze tra chi è sposato e chi convive.


E se l'amore e l'analisi statistica non sono sufficienti ecco, in ordine sparso, alcune motivazioni che possono portare alla decisione fatidica, ognuno può copiare quella che preferisce per convincere se stesso o il suo lui (o lei):

• il registro delle coppie di fatto è un'utopia anche quando è stata una promessa elettorale;
• ho trovato della biancheria ricamata a mano a un prezzo speciale, l'iniziale del nome è la mia ma quella del cognome la tua!;
• ho sempre desiderato una batteria di pentole e quella, se non ti sposi, non te la regalano (convinta che a me non sarebbe mai accaduto ho comprato le pentole e il primo servizio di piatti a 20 anni, l'ultimo pochi mesi questa volta Tonale di Alessi);
• voglio mettermi un abito con lo strascico senza rischiare di essere portata via con la camicia di forza;
• mi piace l'idea di riunire tutti i parenti per una volta nella vita;
• se mi separo almeno ho gli alimenti (vale anche per i maschi, nel 9% delle famiglie è la donna a guadagnare di più);
• o mi sposi o mi metti in regola (da dire quando si lavora in nero per il proprio convivente);
• la mamma ci tiene tanto;
• assolutamente in chiesa perchè i tuoi genitori sono tanto credenti;
• facciamolo per i bambini così non hanno problemi all'asilo;
• i figli sono diventati maggiorenni e possono fare da testimoni;
• sono a dieta e non ho altre scuse per mangiare i confetti;
• leggi anche tu quello che è capitato a Rossana Podestà e Walter Bonatti, alpinista e suo compagno da una vita.


Se ne scovate altre aggiungetele!




1 commento:

  1. Un aggiornamento da Repubblica

    Istat: matrimonio, storico sorpasso.
    Al Nord rito civile supera quello religioso
    E' quanto emerge dall'annuario statistico italiano. Una fotografia che vede in calo i divorzi e in aumento le separazioni, mamme sempre più tardi e giovani sempre più lontani dall'occupazione, soprattutto se laureati. Spesa per la ricerca ultima tra i maggiori Paesi Ue. Il traffico è il problema più sentito dalle famiglie, ma al lavoro sette su dieci vanno in auto

    Istat: matrimonio, storico sorpasso. Al Nord rito civile supera quello religioso (ansa)


    Saraceno: ''Il matrimonio non è più un sacramento'''

    ROMA - Il matrimonio religioso resta la scelta più diffusa (60,2%) ma nelle regioni del Nord quello civile nel 2011 ha operato il sorpasso e prevale con il 51,7% rispetto al 48,3% di quello celebrato in chiesa. Nelle regioni meridionali prevale il rito religioso (76,3%), in leggero vantaggio anche al Centro (50,1%). E' quanto certifica l'annuario statistico dell'Istat, secondo cui la tendenza è per una sempre maggiore diffusione del rito civile: le coppie che decidono di sposarsi davanti all'ufficiale di stato civile sono passate da 79 mila nel 2010 a circa 83 mila nel 2011. Ma in Italia ci si sposa sempre meno: nel 2011 sono stati celebrati 208.702 matrimoni, quasi novemila in meno dell'anno precedente, tasso di nuzialità che passa da 3,6 a 3,4 per mille.

    PS nel frattempo a Milano il sindaco Pisapia (giunta arancione) ha istituito il registro delle coppie di fatto!

    RispondiElimina